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Autore Revolutionary Road
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 02-02-2009 06:51  
parere favorevole, e molto, contrariamente a Tristam che lo soffoca parecchio.

Trama: 1955. Frank e April Wheeler stanno conducendo una vita che non soddisfa nessuno dei due:lei ha il compito di seguire la casa e i due figli, lui di lavorare in un anonimo open space. Quando il casting di una commedia teatrale a cui partecipa come attrice April, la esclude dal ruolo, il suo disagio aumenta in maniera esponenziale portandola a gravi crisi nervose. Lui intanto ha una storia con una collega d'ufficio e sta per ottenere una promozione. April per vincere la depressione decide di trasferirsi a Parigi e di ricominciare a lavorare, ma la cosa risulta avere un effetto deflagrante per l'unità di coppia ...



Commento: Dodici anni dopo il megasuccesso planetario di Titanic ecco che arriva il nuovo film con la coppia DiCaprio-Winslet, attori ormai completi e maturi. Progetto fortemente voluto dall'attrice (che ebbe i suoi esordi in un film di Peter Jackson chiamato Creature del cielo), è stato chiamato a dirigerlo il marito, quel Sam Mendes regista di un film insignito dell'oscar e che scavò nel lerciume delle case americane esternamente perfettine e patinate, stiamo parlando ovviamente di American Beauty. Revolutionary Road (tratto da un romanzo del 1961 di Richard Yates) torna indietro di cinquanta anni per raccontarci, in modi e prospettive diverse, di quanto l'esterno idilliaco apparente delle case bianche con giardinetto fosse ingannevole rispetto al grigio e al nero del loro interno. I Wheeler, Frank (DiCaprio) e April (Winslet) vivono in Revolutionary Road una vita apparentemente tranquilla : lei è casalinga e accudisce la casa e i due splendidi bimbi, lui mantiene la famiglia lavorando in un open space senza nessuna grande soddisfazione. Un giorno come tanti, lui tradisce April quasi per noia e capriccio, proprio il giorno che (Frank) compie gli anni. Da lì in poi la voglia di emancipazione di lei, che sogna di trasferirsi in Europa ponendo lui nella situazione di non lavorare, comincia a far scricchiolare ogni equilibrio:mai come in quel momento si viene a scoprire quanto la calma fosse solo illusoria e senza vero fondamento di serenità familiare.
Ottimo drammone con impianto teatrale (molto si svolge al chiuso e ci sono un mare di dialoghi), ci mostra un America degli anni '50 viziosa e senza molte convinzioni fondanti, i protagonisti fumano praticamente in continuazione, si beve parecchio e la fornicazione extra matrimoniale un peccato da vivere senza particolari emozioni. Il problema vero che sembra dirci questo film è che solo le persone che non hanno veri freni inibitori possono e riescono a dire la verità (come nel caso del povero figlio di Kathy Bates, che fa una vicina di casa petulante che vuole intrecciare rapporti con tutti, che dopo vari elettroshock è diventato un senza pelle, cioè una persona senza filtri, che dice ciò che pensa), tutti gli altri nascondono tradimenti e desideri, dicono parole inutili di nessun valore che vanno solo ad incidere sul tasso di rabbia della persona a cui si rivolgono.
April dice continuamente di non parlare a Frank, gli intima che urlerà se non sta zitto perchè ormai non vale a nulla chiarirsi, ogni passo successivo è solo un progressivo allontanarsi dei progetti che collima con l'indifferenza sempre maggiore verso il partner.
Un dispiacere aggiunto che sembra non interessare i pensieri della coppia e degli altri, tesi tutti a desiderare solo il proprio senza considerare il bisogno della persona con cui vivono, con lussuria quasi impietosa. L'intensità con cui recita la Winslet (destinata ad essere sempre superiore come parte al pur molto maturo Leo) è incredibile, esplode, urla, non si muove e non accetta le umiliazioni con durezza, risponde colpo su colpo con la peggiore delle azioni per chi cerca di imporsi:con il disprezzo. La via della rivoluzione cercata da April con il viaggio a Parigi che Frank accetta inizialmente solo per accondiscenden za e viltà, è un estremo tentativo di recuperare la propria dignità perduta con un rapporto che ha portato solo depressione pur in una situazione privilegiata (il fatto di non dover lavorare). Il tutto è tratteggiato e diretto molto bene da Mendes, con una fotografia solare che fa da contrasto con il buio dell'anima dei protagonisti, con inquadrature di volti in primo piano davvero convincenti e una sequenza dove la Winslet è totalmente immobile, in mezzo a gente che urla e strepita, con la sigaretta in mano (of course) che brucia senza che venga respirata assolutamente. Film delle urla e delle gesta mimiche esagerate, il lavoro di Mendes non piacerà a molti spettatori che magari cercano drammi familiari meno statici nell'evoluzione e con maggiore movimento, ma bisogna pensare a Revolutionary Road come un work in progress dall'inizio, dove la corrosione di coppia non trancia l'unione solo per la salvaguardia di facciata, ma poi quando l'ultimo dei sogni cade non rimane che esplodere furibondi, ma per poi implodere e quietare, sbagliando una seconda volta perchè a furia di sopprimere desideri non facciamo che dare fuoco alle polveri dell'insoddisfazion e.
Nella società del tempo come quella di oggi la coppia può vivere di melanconica illusione e di illogica rassegnazione, ma alla fine affidiamoci solo al fatto che saremo completi in due se ognuno sarà per sua parte realizzato come singolo.
Forte, deciso, diretto e disperato, il messaggio di Yates rivive con Mendes una nuova primavera in una epoca completamente diversa, con un cordoglio della coppia intenso che ci parla la sua lingua urlata in una ottica di definitiva di poca o nessuna speranza, affossata in un letto privato o su un sedile di auto dove vigono le eiaculazioni precoci (icona della povertà e della natura effimera dell'atto compiuto senza senso e logica) ma sopratutto per non aver capito che prima che al volere di se stessi bisogna pensare al nostro congiunto e alle sue esigenze da rapportare alle nostre, scegliendo la giusta osmosi per non abortire il rapporto e il frutto dello stare insieme. American filth (marciume) nato dalle cose più belle e dignitose.

pubblicato su Cine Zone
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 02-02-2009 16:39  
e come volevasi dimostrare, anche in questa pappardella qua sopra, non viene nemeno spesa una parola per il cinema.
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Nietzsche

Reg.: 03 Ago 2007
Messaggi: 2264
Da: smaramaust (BZ)
Inviato: 02-02-2009 20:10  
però peccato perchè più ripenso alla sceneggiatura, più la trovo interessante.
dico peccato sia finita nelle mani di mendes.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 02-02-2009 22:03  
Premesso che non ho visto il film
E riprendendo in sostanza il discorso fatto in “ milk ” e riferendolo a questo film si spera che le tue affermazioni possano essere finalmente comprese appieno perché avanzi delle critiche ad altre persone e al film ma alla fine non si capisce sulla base di quali principi si fondi il tuo discorso

quote:
In data 2009-02-01 01:17, Tristam scrive:

Non si può dire che sia un brutto film, o meglio non si può dire che questo contenitore contenga brutte immagini. Soprattutto non si può dire che ciò che è messo dentro questo contenitore non ci lasci indifferente. Si può dire però che è un film abbastanza inutile.


ok
qualcosa di buono a quanto pare nel film c’è
allora cerchiamo di capire perché è un film inutile


quote:
In data 2009-02-01 01:17, Tristam scrive:
Che ancora nessuno sappia cosa sia questo film lo dicono anche quelle poche recensioni che ho letto in rete. Le più scandalose sono su cinemaplus (nemmeno una parola spesa per parlare di cinema), mentre sentieri selvaggi se non altro ricerca nelle immagini alcuni dei motivi filmici presenti solo nella trama.



da questa frase si evince che secondo te chi recensisce i film non li sa in sostanza analizzare
e per tale ragione la lettura di tali recensioni non aiuta a comprendere “cosa sia questo film”



quote:
In data 2009-02-01 01:17, Tristam scrive:

E' un film intensissimo, pieno di grandi temi, di garndi terrori normali, di paure. Metafora del vuoto presente, ricostruito nell'epoca delle scenografie dorate degli anni 40 e 50... (quale migliore momento?)

E' un film con un impianto monumentale, quanto invasivo. Così grande da ribaltarsi immediatamente su tutti gli aspetti del film, soprattutto quelli più consoni del regista, la cui figura si limita alla (pur sempre importante ma poco rilevante) ricostruzione immaginifica.
Quindi è un film che fa molto parlare di sè... per tutte quelle persone che sono rimaste abbagliate dalla scenografia, dal doloroso trascinarsi dei dialoghi, dei volti supremi dei due attori, dai loro corpi stretti e fasciati in abiti di convenienza, dai tagli di luce.


grazie a dio qualcuno ancora rimane “abbagliato” da scenografie, dialoghi e interpretazioni degli attori

ma evidentemente per te questi aspetti hanno un valore secondario, non sono “cinema”

comunque proseguiamo alla ricerca dei motivi dell’”inutilità”



quote:
In data 2009-02-01 01:17, Tristam scrive:

Mendes rappresenta perfettamente quel tipo di regista che permette bene di capire come sia fatto il cinema e come si costruisca un film e poi cosa un film dovrebbe fare per essere cinema.
La sua figura si ferma sulla soglia delle grandi eccellenze la cui somma non dà per forza un risultato positivo. Grande project-man, grande direttore di attori, grande uomo di set capace di gestire direttori della fotografia, dialoghi, suoni, scenografie e musiche, Mendes controlla tutte le componenti di un film in maniera efficace in nome di una restituzione dell'immagine efficace e di grande portata. Quelle immagini che si stagliano nella memoria e che sostituiscono il film nel ricordo. Immagini metonimiche che sono la parte in nome del tutto.


non mi sembra che queste siano parole di disprezzo nei confronti del regista


quote:
In data 2009-02-01 01:17, Tristam scrive:

Ha un efficacia fotografica incredibile. Le sue sembrano quasi immagini mentali rimesse nel quadro del cinema.
Oltre a questo Mendes non va.



e arriviamo al punto chiave del discorso

già “efficacia fotografica incredibile” è un bel complimento

quote:
In data 2009-02-01 01:17, Tristam scrive:

Mendes si affida ad una sceneggiatura studiata e attenta, costruita su tematiche piacenti e cruciali, etc etc ma limita il suo cinema ad una serie di immagini mnemoniche la cui portata è più fotografica che cinematografica. Muove grandi blocchi di storia e le blocca in immagini, ma non crea nessun significato ulteriore... non è capace di trasformare il suo cinema in opera creatice di significato e semmai il significato per lui deve stare bloccato nelle forme di eccellenza. In questo Mendes potrebbe essere un grande produttore alla Selznick ma senza le competenze di un regista. Peggio i suoi film sembrano i film degli anni 40 e 50 francesi, quei film che si racciolgono sotto l'etichetta "cinéma de papa", sceneggiati da claude autant-lara.



insomma alla fine del discorso si capisce che secondo te nessuno di coloro che hanno fatto recensioni ha spiegato il film “parlando di cinema”

il film è inutile perché, sempre secondo la tua opinione (sperando di non sminuire quanto hai scritto) la “serie di immagini” è più fotografica che cinematografica

se lo dici tu noi ci crediamo
anche se quanto da te scritto mi va che va preso come dogma
perché non è molto chiaro che cosa tu intenda e soprattutto ci sarebbe da chiedersi se ciò sia vero oppure se sia tu che non riesci a coglierlo

_________________
For relaxing times make it Suntory time

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-02-2009 01:31  
Tutto è possibile
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louiselle1

Reg.: 14 Feb 2009
Messaggi: 4
Da: Rio de Janeiro Brasile (es)
Inviato: 15-02-2009 21:53  
Una problematica femminile ( la vita delle nostre madri o piuttosto nonne impossibilitate a ribellarsi al loro ruolo ) ben rappresentata ma direi un pò ( molto - moltissimo ) superata
Sembra un film europeo in effetti, ma fuori tempo massimo.
Forse Mendes poteva osare a dire di più...
Kate Winslet esibisce le stesse espressioni facciali che in THE READER, ma il tema trattato ha un altro spessore - anche solo per la sua novità ...

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 21-02-2009 10:13  
quote:
In data 2009-02-01 12:39, Tristam scrive:
si... perchè è un film inutile e innocuo.



sei pazzo
anzi peggio: sei un cinefilo pazzo
detto con simpatia

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 21-02-2009 11:22  
Il discorso di tristam penso sia relativo alla preponderanza del profilmico rispetto al linguaggio del cinema inteso nella sua accezione più essenziale: lo stesso discorso che è stato affrontato per Gomorra.
Come dissi di là, seppur abbia un senso questo tipo di dissociazione non mi trova completamente d'accordo, nel senso che, ripeto, l'importanza di una pellicole sta nella sua capacità di suscitare un'emozione, un sentimento, un'eccitazione. Onesta, aggiungo: che non sia ruffiana, accondiscendente, che non adoperi scorciatoie.
Ora, un predominio di ciò che sta di fronte alla macchina da presa può essere sicuramente una scorciatoia, un furbesco modo di mascherare una carenza di filmico, ma se il discorso non trova, a mio avviso, terreno fertile per Gomorra (come ho cercato di spiegare di là... se è rimasto qualcosa dopo l'uragano sandrix), qui ci siamo. Per questo l'ho liquidato come "rottura di palle" in agenda.
Non c'è mordente, non si osa nel raccontare, la messa in scena si ferma su se stessa, mostrando "semplicemente" una storia che non è neanche tanto stimolante.
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 21-02-2009 19:00  
quote:
In data 2009-02-21 11:22, oronzocana scrive:
Il discorso di tristam penso sia relativo alla preponderanza del profilmico rispetto al linguaggio del cinema inteso nella sua accezione più essenziale: lo stesso discorso che è stato affrontato per Gomorra.
Come dissi di là, seppur abbia un senso questo tipo di dissociazione non mi trova completamente d'accordo, nel senso che, ripeto, l'importanza di una pellicole sta nella sua capacità di suscitare un'emozione, un sentimento, un'eccitazione. Onesta, aggiungo: che non sia ruffiana, accondiscendente, che non adoperi scorciatoie.
Ora, un predominio di ciò che sta di fronte alla macchina da presa può essere sicuramente una scorciatoia, un furbesco modo di mascherare una carenza di filmico, ma se il discorso non trova, a mio avviso, terreno fertile per Gomorra (come ho cercato di spiegare di là... se è rimasto qualcosa dopo l'uragano sandrix), qui ci siamo. Per questo l'ho liquidato come "rottura di palle" in agenda.
Non c'è mordente, non si osa nel raccontare, la messa in scena si ferma su se stessa, mostrando "semplicemente" una storia che non è neanche tanto stimolante.



mah
inutile dire "che rottura di palle" e storia non stimolante sono giudizi privi di valore critico. Significano solo che i temi trattati non hanno trovato ganci nella tua memoria e sensibilità, come evidentemente hanno fatto con me. Ma questo è un "demerito" della tua sensiblità non del film, la cui atmosfera pulita, fredda, ovattata, e i suoi ritmi lenti e ripetitivi si sposano perfettamente con tutti i temi toccati dalla sceneggiatura. E quello che era irritante in "era mio padre" qui trova (per culo forse) senso e profondità.

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 22-02-2009 18:49  
Che film inutile...
_________________

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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 27-03-2009 01:43  
Non è un film inutile.
E' un film che cerca di ricostruire una tragedia, la tragedia di uomini ridicoli che si credono speciali. Un film che porta a livello di coscienza il vuoto e la disperazione che si nascondono dietro le famiglie modello pubblicità Mulino Bianco.
Un film che sputa in faccia alla borghesia americana e alla sua ipocrisia con uno dei finali più irriverenti e politicamente scorretti cui mi sia capitato di assistere.
Anche questo, come The Wrestler, non è un film di regia. Nel senso che Mendes si limita a svolgere diligentemente il suo compito aiutato da due attori che comunicano soprattutto in maniera non verbale e che hanno davvero una intesa speciale.
Ma il film si regge in piedi perchè ha la base solida del romanzo di Yates. I dialoghi sono terribilmente veritieri, gli interventi del "folle" di una potenza devastante.
Certo ci sono i soliti quadretti modello American Beauty, con famiglie simmetricamente disposte intorno al tavolo e filari di case tutte uguali. Ma rispetto a certa ironia patinata di American Beauty, in Revolutionary Road la sofferenza e la disillusione vengono portati a livello di coscienza in maniera spietata.
Se mi chiedete di ricordarvi qualche immagine del film mi viene in mente la fuga nei boschi della Winslet inseguita da Di Caprio o il vicino che osserva dall'alto la famigliola apparentemente felice.
Ma posso riferirvi parola per parola l'ultimo disperato litigio tra i due, reliquia di un amore che non c'è più

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 15-05-2009 00:59  
quote:
In data 2009-03-27 01:43, Skizotrois scrive:
Se mi chiedete di ricordarvi qualche immagine del film mi viene in mente la fuga nei boschi della Winslet inseguita da Di Caprio


te la ricordi perchè è brutta.


ah, il film a me non è dispiaciuto per diverse futili ragioni, ma nessuna di queste ha a che fare col cinema.
_________________
Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

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rockyeye


Reg.: 31 Gen 2007
Messaggi: 105
Da: catania (CT)
Inviato: 28-05-2009 10:44  
OTTIME INTERPRETAZIONI...MA FRANCAMENTE DOPO "TITANIC" MI ASPETTAVO QUALCOSA DI PIU'..
PREFERISCO AMERICAN BEAUTY

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 09-06-2009 22:47  
quote:
In data 2009-05-28 10:44, rockyeye scrive:
OTTIME INTERPRETAZIONI...MA FRANCAMENTE DOPO "TITANIC" MI ASPETTAVO QUALCOSA DI PIU'..
PREFERISCO AMERICAN BEAUTY



_________________
http://trifo.blogspot.com

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 09-06-2009 22:53  
è un film manieristico, calligrafico , freddo e completamente privo di un anima (del/nel) significante.

il classico adattamento da romanzo.
_________________
CAMPIONATI EUROPEI U22 DI BASKET IN CARROZZINA (23 - 29 LUGLIO, SEVESO - CANTU'

Calendari, risultati, squadre e dirette streaming

Organizzazione

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